Lago di Massaciuccoli Un’oasi di pace

Sezione: Info turistiche Area EXP2

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15/16/17 OTTOBRE 2021

Lago di Massaciuccoli
Un’oasi di pace dell’area EXP2

Un’oasi LIPU di pace e biodiversità, tappa imperdibile per tutta la famiglia durante la Fiera Internazionale Fuoristrada 2021

Il lago di Massaciuccoli (in provincia di Lucca, con il lembo meridionale appartenente alla provincia di Pisa, vicino all’omonima frazione di Massarosa in provincia di Lucca) è un lago costiero della Toscana. Il lago e l’area palustre intorno fanno parte del Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli e di un’oasi LIPU, viste le numerose specie di uccelli presenti.

La storia:

Il bacino era conosciuto già in epoca romana, come si rileva dalla Tabula Peutingeriana, come lago delle Fosse Papiriane.

Dal tardo medioevo il lago divenne zona di confine tra la Repubblica di Lucca con la Repubblica di Pisa prima, poi con il Granducato di Toscana. Tale situazione politica rallentò possibili opere di bonifica unitarie; nel corso dei secoli XVII e XVIII la sponda meridionale fu oggetto di limitate bonifiche toscane. Sulla riva meridionale il governo mediceo si occupò della bonifica di vaste aree paludose (paludi del Bellino, Val di Stratt, delle Prese, di Malaventre) che arrivavano quasi alla riva settentrionale del basso corso del Serchio.

La zona, divenuta di proprietà della Corona granducale (fattoria di Vecchiano) fu oggetto di vasti interventi di bonifica, anche con l’apporto di privati, come nel caso dell’imprenditore olandese van der Stratt a cui nel 1650 furono date a livello vaste aree della zona (da qui la successiva denominazione del padule di Val di Stratt).

Furono aperti da parte della toscana numerosi fossi di scolo come quello del Bellino e della Barra e da parte lucchese il fosso di confine della Bufalina che raccoglievano le acque delle colline circostanti e delle piene del lago per farle defluire nel Serchio o in mare, risanando anche le importanti strade internazionali Pietrasantina che da Pisa, attraverso la selva di Migliarino, arrivava a Viareggio e la via di Pietra a Padule (già tratto della Francigena) che costeggia tuttora la riva orientale del lago da Avane a Massaciuccoli. Si dovrà attendere gli anni ’20 del XX secolo per la bonifica meridionale del lago.

Da parte lucchese si mise in atto la vasta bonifica sulle rive lacustri settentrionali, iniziata col canale emissario della Burlamacca e la costruzione di cateratte vinciane (1741) per il controllo dei flussi marini e lacustri, oltre lo scavo di numerosi canali adiacenti (delle Selici, di Stiavola, di Colle Sereno, del rio di Scarda, del rio di Cagliorata, del rio di Pastinavella, delle Quindici, di Malfonte, del Pantaneto di Massarosa, della cava di Bozzano, ecc.). Tuttavia lo scavo del Fosso della Bufalina, che doveva essere il principale emissario del lago, si rivelò un fallimento, infatti avendo poca pendenza e con la foce esposta al Libeccio, fu spesso soggetto all’insabbiamento;

Nella prima metà del XIX secolo l’architetto Lorenzo Nottolini ideò un progetto per la bonifica del lago per conto della Repubblica di Lucca. Tale ipotesi, che non ebbe seguito, prevedeva di scavare un letto artificiale per il Serchio, che sarebbe andato a sboccare in mare più a nord, drenando le acque delle paludi e del lago e coinvolgendo parzialmente anche la bonifica del lago di Bientina, con il potenziamento del canale Ozzeri-Rogio nel Serchio. Sempre durante il Ducato di Lucca (nel regno di Carlo Lodovico) le acque delle aree palustri poste a nord del lago vennero utilizzate per dar luogo a risaie abbastanza estese.

Alla fine del XIX secolo il musicista lucchese Giacomo Puccini acquistò una casa a Torre, sulla riva occidentale del bacino. La struttura venne trasformata in un elegante villino che divenne luogo di residenza preferito del maestro. Puccini è sepolto nella cappellina della casa e la località, in suo onore venne ribattezzata Torre del Lago Puccini, frazione di Viareggio. Il lago fu inoltre uno dei soggetti più spesso ritratti da alcuni esponenti della pittura macchiaiola e post-macchiaiola, come Cabianca, Pagni e soprattutto i fratelli Tommasi.

Nonostante questi aspetti culturali, la zona è stata storicamente interessata da pesanti manomissioni ambientali dovute a forme improprie di sfruttamento, a cominciare da quello della Torbiere d’Italia SpA, che produsse ai primi del secolo scorso tre enormi cicatrici nel manto palustre a nord dello specchio acqueo (il Fosso Morto, Punta Grande e il Centralino), per proseguire con il business dell’estrazione delle sabbie silicee.

Caratteristiche:

Il lago e il comprensorio di fossi e canali erano una tappa importante per tutti gli uccelli migratori in rotta verso i paesi caldi. La maggior parte dei canali sono stati ricavati artificialmente in varie epoche, anche durante il ventennio fascista, per bonificare dalla malaria le vicine campagne ed anche per l’estrazione della torba.

Fino ad anni recenti, inoltre, l’estrazione della sabbia silicea ha sottratto centinaia di ettari all’ambiente naturale. Alcuni vasti bacini secondari, di grande profondità, sono infatti derivati della cavatura della sabbia silicea per la fabbricazione del vetro abbastanza presente nella zona, attività ormai vietata da vari decenni. La torba estratta dal lago era invece utilizzata come combustibile per le fornaci.

– Flora
Sono presenti nell’area piante tipiche palustri come la cannuccia di palude, la ninfea, la lisca, la Lemna minor, la Ceratophyllum demersum, la Lemna gibba, l’Osmunda regalis, la Typha latifolia e la Typha angustifolia. La zona ospita tuttora le più vaste estensioni di falasco (Cladium mariscus) esistenti in Italia, e grandissime estensioni di sfagno che rivestono un enorme valore ambientale.

Il falasco veniva localmente raccolta in passato ed usata soprattutto come strame nelle stalle. Il valore naturalistico del Lago di Massaciuccoli è notevolmente diminuito negli ultimi anni a causa dell’eutrofizzazione delle acque, un problema a irrisolto che ha causato la scomparsa di molte specie di uccelli acquatici per le quali la zona era celebre e l’alterazione della vegetazione naturale.

– Fauna
ono presenti nell’area il falco di palude, l’airone cenerino, l’airone bianco maggiore e l’airone guardabuoi (soprattutto nei campi intorno a Migliarino Pisano), la garzetta, il beccaccino, la folaga, il germano reale e l’usignolo di fiume, la cannaiola e il cannareccione nel canneto. In inverno sono presenti come svernatori il cormorano, lo svasso maggiore, lo svasso piccolo. In primavera e in estate il lago si popola di rondini e di balestrucci, oltre ai cavalieri d’Italia, alcuni trampolieri, il raro tarabuso, la sgarza ciuffetto, la marzaiola, il mignattino e il mignattino alibianche (simbolo dell’oasi). Nella zona di Villa Ginori è presente una numerosa garzaia di aironi rossi (almeno 80 coppie).

Fonte: wikipedia

Per programmare l’escursione

0584975567

oasi.massaciuccoli@lipu.it

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